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HANA
MANDLIKOVA
Nata a Praga
nel 1962, Hana Mandlikova salì alla ribalta del tennis mondiale
nel 1977, a 15 anni, quando sorprese tutti vincendo a Milano il
torneo under 16 dell'Avvenire senza perdere neppure un set. L'anno
dopo, nel 1978, divenne campionessa mondiale juniores under 18.
Mentre nel 1979 vinse a Montreal il suo primo torneo da professionista.
Destrorsa, Hana può vantare 4 vittorie nel Grande Slam: la prima
a 18 anni, quando ha dominato gli Australian Open; in seguito
avrebbe vinto ancora una volta in Australia, nel 1987, poi in
Francia, nel 1981, quindi in America, nel 1985.
Le migliori stagioni della Mandlikova sono state quelle dal 1980
al 1987: in quel periodo, prendendo in esame soltanto i tornei
del Grande Slam, Hana ottenne 4 vittorie, 4 finali, 6 semifinali
e 7 quarti; niente male per una ragazzina che aveva avuto la "sfortuna"
di giocare a tennis quando il tennis mondiale era dominato da
due mostri sacri come Chris Evert e Martina Navratilova. Sono
state le due regine del tennis di allora ad impedirle, sconfiggendola
in finale, di vincere altri 4 tornei del Grande Slam, di vincere
almeno una volta a Wibmledon e di oltrepassare il terzo posto
nella classifica mondiale. Ma anche la Mandlikova fu, qualche
volta, una "bestia nera" per le due fuoriclasse: fra le tante,
ricordiamo la vittoria di Hana sulla Navratilova - con la quale
non ha mai legato particolarmente - nella finale di Oakland nel
1984, con la quale si interruppe il record di imbattibilità di
Martina che durava da ben 54 incontri e oltre otto mesi.
Un po' scontrosa anche nella vita privata, dove sapeva essere
anche gioviale e dinamica, Hana in campo tenne sempre un atteggiamento
distaccato e freddo, anche nei momenti più delicati. Non fu una
ragazzina prodigio, come la coetanea Tracy Austin, ma fin dall'inizio
mostrò appieno il suo gioco brillante: indubbio talento, facilità
di tocco, potenza del diritto e propensione naturale al gioco
offensivo, le sue doti migliori.
Dopo essersi ritirata dall'attività agonistica nel 1990, la Mandlikova
- ora cittadina australiana - è diventata coach di Jana Novotna.
Nel tempo libero si dedica ai suoi hobby preferiti, il golf, il
nuoto e soprattutto la vela. Una curiosità: ha vinto in carriera
qualcosa come oltre dieci miliardi di lire, ma pare abbia conservato
intatta la sua proverbiale frugalità, tant'è vero che il suo unico
capriccio da miliardaria è stato l'acquisto di una barca a vela
di nove metri, uno dei suoi sogni. I più grandi, però, forse non
si sono mai realizzati, ovvero vincere Wimbledon e diventare la
numero uno del mondo.
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TRACY
AUSTIN
E'
stata la più giovane giocatrice a conquistare un torneo
professionistico, a 14 anni e 28 giorni; la più giovane
numero uno a 17 anni e 3 mesi (prima dell'avvento di Seles e Hingins);
la più giovane ad entrare nella Hall of Fame a soli 29
anni. E' Tracy Austin, la tennista americana capace di inserirsi
prepotenetemente nel dialogo tra Navratilova ed Evert, le "dominatrici"
del tennis mondiale nel periodo a cavallo fra gli anni '70 e gli
anni '80.
Nata a Palos Verde, in California, nel 1962, Tracy ha preso in
mano la sua prima racchetta a soli tre anni e a cinque già
giocava i primi tornei. Sorella di quattro bravi tennisti, Tracy
ebbe come primo maestri il padre, papà George, cui seguì
il maestro Robert Lansdrop. Nella sua breve ma folgorante carriera,
la Austin ha conquistato un incredibile numero di tornei e titoli
giovanili, e aveva solo 14 anni e 28 giorni quando a Portland
vinse il suo primo torneo del circuito professionistico. In carriera
ha vinto 29 tonei di singolare, 4 di doppio (tutti con Betty Stove)
ed uno di doppio misto, Wimbledon '81 in coppia con il fratello
John. nei tornei del Grande Slam vanta due successi agli US Open
(1979, '81), tre semifinali (Wimbledon '79 e '80, e Us Open '80)
e otto quarti di finale. E' stata numero uno del mondo dal 7 al
20 aprile e dal 1 al 17 novembre 1980. Con la squadra statunitense
ha anche conquistato tre Federation Cup ('78, '79, '80). E a 29
anni e 7 mesi, nel 1992, è entrata a far parte dell'International
Hall of Fame. Tra le sue più belle vittorie, anche gli
Internazionali d'Italia del 1979 in finale sulla tedesca Sylvia
Hanica; nello stesso torneo, battendola in semifinale, Tracy Austin
interruppe la serie positiva di vittorie sulla terra battuta di
Chris Evert che durava da 125 incontri. Del suo talento se ne
accorse subito anche martina navratilova, costretta ad arrendersi
alla Austin ben quattro volte nel 1979.
Piccola - era alta 165 cm - e dall'aspetto dolce e tenero, in
campo, Tracy aveva un ritmo degno del miglior Borg, sparava dei
diritti imprendibili e con il rovescio, rigorosamente a due mani,
sapeva imprimere alla pallina angolazioni straordinarie.
Tracy Austin si è ritirata definitivamente dal tennis agonistico
nel 1994 dopo una serie di sfortunati incidenti, l'ultimo dei
quali, un incidente automobilistico, la costrinse ad un delicato
intervento chirurgico al ginocchio. Attualmente fa la telecronista
di tennis, si dedica ai suoi hobby, in primis collezionare francobolli,
ed ai suoi figli, oltre che ad aiutare i bambini bisognosi di
cure.
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GABRIELA
SABATINI
Quando,
sul finire del 1984, fece la sua comparsa sul palcoscenico del tennis
mondiale, due mostri sacri dettavano legge: Chris Evert e Martina
Navratilova. Aveva 14 anni allora, Gabrile Sabatini, e faceva il
suo esordio nel circuito professionistico con l'ottima credenziale
di campionessa mondiale under 18, titolo conquistato peraltro con
ben quattro anni di anticipi. Il grande Arthur Ashe la definì
"la più entusismante giocatrice giovane di talento che
mi sia capitato di vedere da quando, nel 1977, John McEnroe raggunse
le esmifinali di Wimbledon". Passarono alcune stagioni però,
senza che Gabriela fosse riuscita a confermare le promesse e le
ambizioni alle quali sembrava avviata, anche perché ebbe
la sfortuna di incappare nella quasi contemporanea esplosione di
altri due fenomeni tennistici, Steffi Graf e Monica Seles, due fenomeni
che in seguito le avrebbero impedito di arrivare al fatidico numero
uno della classifica mondiale. Anche perché, il più
delle volte, nei momenti decisivi, appariva rinunciataria ed incapace
di controbattere la prepotenza atletica e la determinazione delle
altre due, ancorandosi peraltro ad un gioco monotono, lineare e
prevedibile. Cambiò qualcosa quando, nel 1990, consigliata
dal suo procuratore, gabriela decise di cambiare allenatore, sostituendo
Andres Jimemez con Carlos Kirmayr. A sorpresa, alla sua prima esperienza
come coach, Kirmayr riuscì a cambiare il gioco della Sabatini,
facendole capire che con il rovescio tagliato che possedeva poteva
trasformarsi in giocatrice a tutto campo. All'inizio Gabriela faticò
non poco a recepire gli insegnamenti del nuovo coach, ma alla fine
i suoi sforzi trovarono la giusta ricompensa agli Us Open del 1990,
torno che vinse giocando una memorabile partita d'attacco in finale
contro quella Steffi Graf che in pecedenza l'aveva battuta undici
volte su undici. Da quell'Us Open uscì una Sabatini completament
nuova, capace di battere altre cinque volte la Graf e di giocare
almeno due stagioni ('91 e '92) in modo meraviglioso: dieci tornei
vinti compresi due Internazionali d'Italia, una finale a Wimbledon
e quattro semifinali nei tornei del Grande Slam.
Nata a Buenos Aires, in Argentina, nel 1970, destrorsa con rovescio
tradzionale, Gabriela ha iniziato a giocare a tennis a 7 anni. ha
vinto in carriera 27 tornei di singolare e 12 di doppio, di cui
cinque in coppia con Steffi Graf, compreso Wimbledon 1988. Tra i
suoi successi anche due Masters Virginia Slims ('88 e '94) e quattro
Internazionali d'Italia (1988-'89-'91-'92). Il suo anno migliore
è stato il 1991: nella stagione ha conuistato cinque tornei
e ha vinto ben 21 delle 23 partite giocate sulla terra battuta.
Nei tornei del Grande Slam, invece, vanta un solo successo, Us Open
1990, ma è stata due volte finalista e quindici volte semifinalista.
Nella classifica mondiale Wta non è mai andata oltre il terzo
posto. ha chiuso la sua carriera nel 1996, dopo aver perso da Jennifer
Capriati nel primo turno dell'indoor di Zurigo.
Ora si dedica soprattutto alla musica, suona la chitarra, si diverte
a cantare, andare al cinma e allo stadio: è una grande appassionata
di calcio.
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