Tennis
Regionale

Circoli
Tecnici
Classifiche
Tornei
Vetrina dei
  Circoli

Eventi

Tennis nel
Mondo

Grande Slam
Coppa Davis
Classifiche
 ATP
 WTA

Per Saperne
di Più...

Un pò di
 Storia

Tecniche
Tattiche
Articoli
Glossario
Video
Links
HELEN WILLS
Helen Wills nacque nell'ottobre del 1905, un anno dopo Lacoste, a Centerville, in California. Il suo incontro con il tennis fu fulminante: iniziò a giocare a tredici anni, senza prendere una lezione, semplicemente dopo aver osservato i giocatori del Berkley Tennis Club, e soltanto un anno più tardi avrebbe vinto il primo dei due scudetti nazionali.
Nel suo plamares ben 8 titoli di Wimbledon, il primo nel 1927, l'ultimo nel 1938; un record, infranto soltanto nel 1990 da Martina Navratilova. Fra i suoi successi anche 7 Us Open, 4 Open di Francia e l'oro olimpico a Parigi nel 1924.
Elegantissima ed altera, tanto da essere definita la Garbo del tennis, Helen Wills fu una delle atlete più famose della sua epoca. Tra le sue avversarie Suzanne Lenglen, che incontrò una sola volta a Cannes, nel 1926, in una partita memorabile che vide la Wills, più giovane dell'avversaria francese di 6 anni, perdere per 6-3, 8-6.
Ma la sua più grande rivale è stata Helen Jacobs, che la battè nel 1933 alla finale degli Us Open dove la Wills si ritirò per un infortunio alla schiena quando conduceva il terzo set per 3 a 0. La loro fu una rivalità davvero particolare: nacquero nella stessa strada della stessa città, ebbero lo stesso allenatore, frequentarono lo stesso college, abitarono, in momenti successivi, la stessa casa e si affrontarono ben 111 volte, ma si rivolsero a malapena la parola.
Si sposò due volte e divorziò altrettante, prima con un finanziere, poi con uno sceneggiatore cinematografico e campione di polo.
Ritiratasi dal tennis agonistico nel '38, praticandolo però fino a 82 anni, è scomarsa qualche anno fa.
HELEN WILLS

CILLI AUSSEM
Nata in Germania, a Colonia, nel 1909, Cilli Aussem fu l'unica giocatrice tedesca nell'albo d'oro dei Championships prima di Steffi Graf.
Nonostante avesse un suo bel tennis completo, all'inizio della sua carriera Cilli non faceva altro che rimandare e rimandare, senza mai rischiare, senza troppa forza, senza mai raggiungere la rete. Disinvolta e fantasiosa in allenamento, in campo Cilli si bloccava, anche per la presenza della madre, Frau Aussem, che le ripeteva di continuo di non rischiare.
La fortuna di Cilli Aussem fu l'incontro, nella primavera del 1930, con Bill Tilden, che fu colpito dalla sua timidezza. Le chiese di giocare il misto insieme, si allenò con lei, la spinse a fare serve and volley, a smecciare e disse alla madre di lasciarla in pace. Quindi se la portò a Wimbledon.
Giocando il suo miglior tennis, Cilli inflisse un bel 6-1, 6-1 a una delle favorite, l'americana Helen Jacobs. Ma in semifinale le riprese il terrore, addirittura cadde svenuta in mezzo al campo. Era il 1930. L'anno successivo, ripresasi, Cilli vinse il Roland Garros. Ma a Wimbledon, sempre nel 1931, le riprese il panico, quasi svenne di nuovo, ma questa volta non si arrese: ad attenderla, in finale, c'era un'avversaria che conosceva benissimo, Hilde Sperling, sua connazionale, e alla fine della partita, più stanca e debole che mai, Cilli aveva vinto il suo secondo torneo del Grande Slam.
Piccola e fragile, Cilli Aussem fu semifinalista ai campionati di Francia nel 1029, nel '30 e '34 e a Wimbledon nel 1930, prima di vincere entrambe le prove nel 1931. Nel 1928 fu classificata al n. 7 del mondo, n. 2 nel 1930 e nel 1931.
Dopo si sposò, con un diplomatico italiano, e si ritirò dal tennis. Recatasi in Africa si ammalò e morì, giovane, a Portofino, nel 1954.
CILLI AUSSEM

CHRIS EVERT
Nata a Fort Lauderdale, Florida, nel 1954, Chris Evert inizia a giocare a tennis all'età di cinque anni. Il papà Jimmy, infatti, era maestro di tennis all'Holiday Park di Fort Lauderdale e Chris piccina si ritrova naturalmente con la racchetta in mano. Tra lei e il tennis, però, non fu amore a prima vista; fu un po' per gioco, un po' per rivalità con i suoi quattro fratelli (tutti diventati buoni tennisti nazionali) se a 15 anni si ritrovò a dominare i campionati juniores americani.
Il mondo si accorse di lei nel 1970, quando a soli 15 anni, in un torneo organizzato in North Carolina, seppe battere con un duplice tie break Margaret Court, all'epoca numero uno del mondo. Un anno dopo la Evert avrebbe confermato le sue qualità, raggiungendo a 16 anni 8 mesi e 20 giorni la semifinale degli Us Open. Passata quindi al professionismo, nel 1972, inizò per lei una carriera lunga e luminosa.
"Crissie", come era chiamata dalle colleghe, si è imposta in 18 prove del Grande Slam (7 US Open, 6 Roland Garros, 3 Wimbledon e 2 Australian Open). Tra i suoi innumerevoli successi anche cinque edizioni degli Internazionali d'Italia, conquistati nel 1974, '75 e dall'80 all'82. Entrata nella top ten al termine del suo primo anno di attività, la Evert, numero uno del tennis femminile nel '75, '76, '77, '80 e '81, non ne sarebbe più uscita fino al ritiro. Per tredici anni di fila, dal 1974 all'86, è stata capace di aggiudicarsi una prova dello Slam. In 19 anni di attività agonistica - dal '72 all'89 - la campionessa americana ha giocato 303 tornei con lo straordinario bilancio di 157 vittorie, 72 finali e 44 semifinali, con una percentuale del 90per cento di partite vinte. Per tre anni è stata anche nominata "Atleta femminile dell'anno" dalla Associated Press, e poi "Sportswoman of the year" da Sports Illustrated nel '76.
Insomma, una delle tenniste più forti di tutti i tempi, Chris Evert, destrorsa, ha dominato nel periodo a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, conquistando ben tre generazioni di fans.
Famosi il suo gioco piatto e pulito e l'impressionante solidità nei colpi da fondocampo, soprattutto nel rovescio, giocato a due mani. Ma anche una signorilità, una classe ed una femminilità sui campi che non hanno avuto mai rivali. Tranquilla e timida nella vita privata, sul campo si trasformava per diventare la giocatrice dai nervi d'acciaio, dura e determinata, benché non affrontasse mai un incontro sicura di vincere, favorendo, così, la sua concentrazione. Epiche, poi, le sue sfide con un'altra regina di questo sport, la cecoslovacca, naturalizzata americana Martina Navratilova.
Sposatasi nel 1979 con il tennista John Lloyd, in seguito, dopo il divorzio, Chris ha sposato in seconde nozze l'ex campione di sci Andy Mill, dal quale ha avuto tre figli. Ritiratasi dall'agonismo nell'89, quando ancora era quarta nella classifica mondiale, Chris non ha abbandonato del tutto il mondo del tennis, avendo preso a fare la telecronista per un grande network americano.
CHRIS EVERT

MARTINA NAVRATILOVA
Come Chris Evert, anche Martina Navratilova - altra regina del tennis femminile nel periodo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta - iniziò a giocare a tennis piccina, naturalmente, avendo anche lei un papà, Mirek, maestro di tennis. Nata nel 1956 a Revnice, vicino a Praga, Martina aveva sei anni quando imparò ad impugnare ed usare la racchetta, e a otto anni era già semifinallista in un torneo under 12. Fra l'altro, il papà e la mamma, Jana, sono stati dirigenti della fedrazione ceca, mentre la nonna paterna di Martina è stata n.2 della Cecoslovacchia.
Diventata cittadina americana nel 1981, ha vinto nella sua carriera, in singolare, 167 tornei del circuito femminile, e 165 in doppio. Nel suo palmares, poi, 54 titoli del Grande Slam, di cui 18 in singolare, la metà dei quali sull'erba di Wimbledon: da qui il nomignolo di "Signora di Wimbledon". Da ricordare anche gli 8 successi nel Master. Martina ha, inoltre, giocato e vinto la Fed Cup giocando prima per la Cecoslovacchia e poi per gli Stati Uniti, vantando nella competizione uno score di 20 successi su 20 incontri in singolare. È stata, inoltre, la giocatrice n.1 del mondo per ben 331 settimane, nel '78, '79 e dall'82 all'86.
Uno dei maggiori meriti della fuoriclasse di origini ceche è senza dubbio quello di aver stravolto, e per sempre, il modo di giocare a tennis per le donne. Dotata di una condizione fisica fuori dal comune e di doti acrobatiche quasi mascoline, Martina è riuscita nella sua carriera ventennale a stupire tutti giocando un serve and volley simile a quello dei colleghi maschi. Non c'è stata tennista al mondo capace di giocare un tennis così aggressivo e potente, così redditizio e spettacolare. Ma per farlo Martina dovette lavorare molto sul suo fisico, col tempo trasformato in una perfetta macchina muscolare, sulla sua tecnica e sul proprio carattere. Infatti, all'inizio, Martina era una ragazzona cecoslovacca grassottella, ma dal carattere turbolento e mostrava già una potenza incredibile ed un gran gioco di polso. Così come la fragilità psicologica degli inizi ha poi lasciato il posto ad un maggiore equilibrio: molti ritengono che Martina sia diventata veramente forte, dentro e fuori il campo, soltanto quando trovò il coraggio di far conoscre al mondo la sua omosessualità.
Per buona parte della sua attività agonistica, Martina ha duellato con Chris Evert: una rivalità bellissima, dignitosa, sempre emozionante, mai scontata, che fece innamorare del tennis femminile gli sportivi di tutto il mondo. Anche perché Martina e Chris mettevano in campo due modi differenti di interpretare il gioco: le spettacolari discese a rete, il brivido del serve and volley, l'emozione, l'istinto da una parte, l'attacco da fondocampo preciso, quasi "chirurgico", il controllo, la ponderazione razionale dall'altra. L'eterna sfida terminò sul finire del 1988, con la vittoria di Martina nella finale del torneo di Chicago. L'anno dopo Chris Evert si ritirò dal professionismo e da allora l'amicizia che le aveva legate in gioventù, e che gli anni di continua competizione avevano inevitabilmente allentato, si è rinsaldata.
La Navratilova invece ha smesso di giocare nel 1994. Purtroppo il suo ritiro è coinciso con la sconfitta rimediata in finale contro Gabriela Sabatini al Madison Square Garden di New York, durante il Master, che le impedì di vincere, sedici anni dopo il primo, 1978, il suo decimo titolo di singolare.
Ora si dedica soprattutto ai suoi hobby preferiti, il golf, lo sci e l'equitazione, oltre che ai suoi animali: fra l'altro ha diversi cavalli, tra i quali una femmina che ha chiamato Grande Slam.
Ha anche scritto una biografia, "Io Martina".
MARTINA NAVRATILOVA

TORNA AL MENU DEI CAMPIONI DI IERI

circoli | tecnici | classifiche regionali | tornei e squadre | guida all'acquisto | vetrina | mercatino | tecnica e tattica | chat | glossario | eventi | articoli | grande slam | coppa davis | campioni | classifiche atp e wta | un pò di storia | video | siti | tennis in tv |   homepage
motori di ricerca info-posta guestbook

Info&Contatti: tenniscampania@infinito.it
Copyright ©1999-2006 tenniscampania - Tutti i diritti riservati.