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FRANK SEDGMAN
Classe 1927, Frank Sedgman nacque in Australia, alla periferia di Melbourne. Quella di Frank non era una famiglia ricca, bensì piuttosto povera, ma non tanto da non potersi permettere un'auto e un garage. Ed è proprio sull'erba di fronte alla porta del suo garage che da bambino Sedgman si allenava: lui stesso raccontava che l'erba ineguale su cui giocava lo costrinse ad imparare a non lasciar cadere la palla, particolare da cui sarebbe derivato il suo gran gioco di volée.
La sua fortuna fu l'incontro con Harry Hopman, il primo allenatore australiano che si rese conto dell'importanza della preparazione atletica. Hopman era stato giocatore di Davis e all'epoca, giornalista, teneva corsi gratuiti per le scuole nello stadio Kooyong. Notò subito il talento naturale di Frank, il suo fisico leggero ma prestante e la sua capacità di allenarsi che lo avevano portato a vincere numerosi titoli studenteschi, in pista e sul campo di football. Così Hopman decise di allenarlo e lo condusse nella miglior palestra di Melbourne.
Il suo battesimo sportivo coincise con il viaggio in Europa, nel 1948, quando a Wimbledon vinse in doppio con John Bromwich. Di lì iniziò la sua carriera, che gli avrebbe consentito di vincere in pochi anni ben 22 titoli del Grande Slam in singolare, doppio e doppio misto.
Sedgman vinse quattro volte a Wimbledon, nel 1952 in singolare e nel '48, '51 e '52 in doppio; quattro volte agli Us Open, nel '51 e nel '52 in singolare, e nel '50 e '51 in doppio; ancora quattro volte agli Open d'Australia, nel '49 e nel '50 in singolare, e nel '51 e '52 in doppio; vinse gli Open di Francia solo due volte, invece, e in doppio, nel '51 e nel '52: la regolarità imposta dalla lentezza della terra rossa di Parigi - e allora i campi del Roland garros erano veramente lenti, come le palle, Dunlop francesi - non faceva per lui. Nel 1952 Sedgman vinse anche i Campionati Internazionali d'Italia, di singolare e di doppio. In quell'occasione Sedgman giocò in coppia con Ken McGregor, un giocatore non meno forte di lui con cui conquistò 7 titoli dello slam. Sedgman partecipò, inoltre, a 10 incontri di Coppa Davis, fra il 1949 e il 1952, vincendo 25 partite su 28.
Quando Jack Kramer gli offrì un bell'assegno, Sedgman - che è stato il primo tennista ad intascare più di 100mila dollari, 102 per l'esattezza - accettò e si trasferì negli Usa. Rimase con i Pro fino alla fine degli anni 60, e vi ritornò dopo l'istituzione del Grand Masters, nel 1976, vincendo sempre molto.
FRANK SEDGMAN

ROY EMERSON
Un autentico recordman. Questo fu Roy Stanley Emerson, l'australiano capace di vincere ben 28 titoli del Grande Slam, 12 in singolare, 16 in doppio.
Nato nel Queensland nel 1936, da ragazzino era abituato a svegliarsi all'alba, a lavorare nei campi, ad occuparsi degli animali nella farm di famiglia, la Black Butt, un podere di ben 800 acri. Pare che, dopo aver munto le mucche e pulito le stalle, il giovane Emerson era solito impugnare la sua racchetta e giocare, prima con il padre, poi con la sorella Daphne, infine con Norman Brimson, un maestro del posto. Fu proprio Brimson a convincere la famiglia che Emmo (così lo chiamavano, affettuosamente) sarebbe potuto diventare un campione. Fu così che gli Emerson decisero di vendere la farm e di trasferirsi in città, a Brisbane, dove Emmo iniziò ad allenarsi per davvero.
Roy Emerson era un vero patito della forma fisica e anche quando divenne il numero 1 australiano, rimase sempre un maniaco dell'allenamento. Si plasmò così un fisico resistente e scattante. Sul campo aveva soprattutto una gran ribattuta, tanto che fece ancora meglio in doppio che in singolo, vincendo i 16 incontri del Grande Slam con 5 partner diversi. Una delle sue qualità era la rapidità d'attacco, lo sprint in spazi brevi. Giocava meglio sull'erba, la sua superficie congeniale, ma seppe imporsi anche sulla terra rossa: vinse gli Internazionali di Francia nel '63 e nel '67 in singolare; nel '60-'61-'62-'63-'64 e '65 in doppio.
Fra gli altri successi, Wimbledon nel '64 e nel '65 in singolare, nel '59 e nel '61 in doppio; gli Us Open nel '61 e nel '64 in singolare, nel '59-'60-'65 e '66 in doppio; in Australia, invece, conquistò il trofeo di singolare nel '61-'63-'64-'65-'66-'67, e quello di doppio nel '62-'66 e '69. Vinse, inoltre, gli Internazionali d'Italia nel 1959, nel '61 e nel '66, e anche quelli di Germania nel 1967. Mentre in Coppa Davis vinse 34 match su 38 partite giocate.
Diventò professionista nel 1968. Nel 1978 ha vinto lo speciale torneo a coppie "Us Open padre-figlio": al suo fianco il figlio Antony, che è stato un giocatore a livello universitario nel campionato americano e per breve tempo si è cimentato anche nel professionismo.
Dal 1982 Emerson fa parte dell'Hall of Fame.
ROY EMERSON

ROD LAVER
Come Roy Emerson, nacque nel Quennsland, in Australia, anche Rod Laver, classe 1938. E anche Rod Laver è stato un recordman, l'unico giocatore al mondo capace di vincere per due volte, nel '62 e nel '69, il Grande Slam, riuscendo a conquistare nella stessa annata gli Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon e gli Us Open. Un'impresa, questa, riuscita fin'ora soltanto all'americano Donald Budge, nel 1938. Un fatto spiegabile, almeno in parte, tenendo conto che fino agli anni Settanta ben tre dei tornei del Grande Slam si giocavano sull'erba, e che quindi l'impresa era meno ardua. Faceva eccezione, infatti, solo la terra rossa del Roland Garros. E alla fine della sua carriera, Rod Laver aveva collezionato, tra gli altri, ben 11 titoli dello Slam.
Il fuoriclasse australiano, che era mancino, è stato, a detta di molti esperti, un giocatore dotato di un talento tennistico unico. Le sue volée, la profondità dei suoi colpi di volo, capaci di atterrare a pochi centimetri dalla linea di fondo, le traiettorie mancine del suo servizio, con un taglio slice che spesso, obbligavano l'avversario a rispondere in un angolo, quasi fuori dal campo, l'eccezionale rapidità e reattività delle gambe, sono a buon diritto memorabili.
Tipico esponente del tennis australiano, impostato sul serve and volley, Laver riusciva a giocare tutti i colpi con un'unica impugnatura, la continental, ed era dotato di un polso d'acciaio.
L'australiano non ha mai abbandonato il tennis. Ancora oggi, infatti, Rod Laver si diletta di tanto in tanto nel circuito dei veterani.
ROD LAVER

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