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COPPA DAVIS, IL VALORE DI UN RISULTATO

Follonica ospita un incontro di Coppa Davis che qualche media non mancherà di dipingere, vedrete, come il più drammatico della storia del tennis italiano. Si parlerà di “incubo della retrocessione in serie C” e di simili delizie, nel solco di una tradizione nazionale che attribuisce alla Davis una valenza tecnica che sicuramente non ha.
Chiunque sappia di tennis capisce bene che il risultato di Italia-Portogallo non cambierà la reale situazione di questo sport nel nostro Paese. Se anche perdessimo non diventeremmo una nazione tennisticamente di serie C, così come non diventeremmo i più forti del mondo se fra poco più di un mese le ragazze italiane dovessero compiere il miracolo di vincere l’equivalente femminile della Coppa Davis, la Fed Cup, nella finale iridata a quattro cui si sono qualificate battendo il Belgio campione in carica.
La reale situazione del tennis in Italia è infatti quella di una disciplina che ha finalmente chiuso una lunghissima parentesi di confuso e improduttivo centralismo tecnico per tornare a stimolare le idee e le energie delle società sportive e a sostenere l’iniziativa privata, fornendole servizi e consulenza. E’ quella di un’istituzione che sta fronteggiando la più grave crisi economico-finanziaria mai abbattutasi sullo sport italiano dotandosi di un’organizzazione più efficiente e di strumenti più moderni. E’, in due parole, la situazione di un movimento che ha appena iniziato una rifondazione i cui risultati si vedranno soltanto con il tempo. Una rifondazione cui nessuno potrebbe onestamente e correttamente attribuire, per ora, né i meriti delle vittorie né i demeriti delle sconfitte. Specie adesso che è stata con reciproca soddisfazione definitivamente chiusa la vertenza aperta da un gruppo di giocatori nel febbraio del 2001 e che non esistono più le incomprensioni di fondo che avevano tenuto i migliori lontano dalla maglia azzurra.
Ciò non toglie che vittorie e sconfitte hanno certamente un forte impatto di comunicazione e che esse possono dunque accelerare o ritardare certi processi. In questo senso una sconfitta con il Portogallo avrebbe riflessi di immagine estremamente negativi. Ecco l’importanza di questo incontro, nel quale è fondamentale rispettare il pronostico che vede gli azzurri largamente favoriti.
Non soltanto Barazzutti e i suoi ragazzi, ma anche tutte le forze sane del nostro tennis, si aspettano dunque da Follonica e dal suo appassionato pubblico un supporto forte e convinto nelle tre le giornate di gioco. Le classifiche ATP dicono in modo inequivocabile che l’Italia è nettamente favorita, ma non bisogna aver studiato psicologia per capire che questo, semmai, è un piccolo ma non trascurabile handicap: l’esperienza ci ha insegnato che in tutte le discipline sportive gli azzurri danno il massimo più quando non hanno nulla da perdere che quando sono costretti a vincere dal livello degli avversari. Il tifo sarà dunque un elemento importante quanto la scelta di giocare su una superficie veloce come quella del PalaGolfo.
Articolo pubblicato sul Programma Ufficiale Italia-Portogallo di Coppa Davis.
fonte "www.federtennis.it"
Giancarlo Baccini Direttore della Comunicazione FIT .

IL TENNIS E FOLLONICA HANNO GIA´ VINTO

Comunque vada a finire fra Italia e Portogallo, questo incontro inaspettatamente equilibrato ha già un vincitore: il pubblico del Palagolfo. Circa 1800 spettatori per i due primi singolari, appena qualcuno di meno per il doppio, calore e competenza in abbondanza. Follonica ha offerto alla Coppa Davis davvero una bellissima e appassionata cornice. I bravi dirigenti del locale Tennis Club e di Follonica Sport hanno sicuramente contribuito in larga misura a confezionarlo, ma mi sembra di poter dire che questo successo organizzativo e di immagine confermi soprattutto che il tennis in Italia gode di intatta popolarità ed è ben lungi dallo stato preagonico fantasticato da alcuni commentatori interessati.
Già in aprile, a Reggio Calabria, avevamo potuto toccare con mano quanto affetto e quanta passione la squadra di Coppa Davis sappia ancora suscitare nella gente: gli azzurri furono sostenuti e applauditi anche dopo che avevano subito la dolorosa e imprevista sconfitta con la Finlandia. Qui la gente esplode a ogni punto vinto, canta l’inno nazionale, intona cori d’altri tempi (“I-ta-lia! I-ta-lia!), e insomma conferma che il fatto di giocare per un obiettivo come la permanenza nella cosiddetta “serie B” non genera disamore né verso la squadra né verso il tennis in generale.
Archiviata con molto sudore la pratica del doppio, speriamo che nei due singolari decisivi i nostri ragazzi sappiano contraccambiare questo pubblico fantastico.
fonte "www.federtennis.it"
Giancarlo Baccini Direttore della Comunicazione FIT .

LA PICCOLA LEZIONE DI JOSE´ VILELA

Impadronendosi del microfono dell’arbitro e concionando gli entusiasti aficionados del Palgolfo, il simpatico e pittoresco capitano portoghese, José Vilela, ha dato voce a tutti coloro che hanno vissuto da protagonisti questa tre giorni di Coppa Davis. “Grazie” - ha detto, rivolgendosi al pubblico - “Siamo stati bene, qui”. Grazie per il calore, per la competenza, per la correttezza. Grazie per aver tifato Italia ma rispettato e incoraggiato i suoi avversari. Grazie per aver apprezzato lo spettacolo e vissuto in modo giusto le emozioni del match.
Vilela è una persona positiva, uno sportivo d’altri tempi. Ce ne fossero di più anche da noi, di persone come lui, probabilmente riusciremmo a evitare anche certe drammatizzazioni tipo quelle che hanno contraddistinto la vigilia di questo spareggio, dipinto come il giorno del giudizio.
Adesso abbiamo circa sei mesi per prepararci a ritentare il ritorno in Serie A. Centrare quest’obiettivo o mancarlo dipenderà anche dal sorteggio del prossimo ottobre e dall’avversario che ci verrà riservato dall’urna. Ma molto di più dipenderà da noi, da come lavoreranno nel frattempo i nostri giocatori e i loro coach, da come sapremo gestire la lunga vigilia. Se ci riuscisse di far tutto con una serenità alla Vilela avremmo secondo me un doppio vantaggio: da un lato nessun risultato ci sarebbe precluso e dall’altro neppure un fallimento verrebbe vissuto come un dramma.
fonte "www.federtennis.it"
Giancarlo Baccini Direttore della Comunicazione FIT .

Giugno 2002
LE NOVITA' ALLA SCUOLA NAZIONALE MAESTRI

E che novità! Il presidente della F.I.T., Angelo Binaghi, ha infatti ufficializzato la proposta di legge presentata alla camera dei Deputati per il riconoscimento giuridico degli insegnanti di tennis, durante una conferenza stampa appositamente organizzata in occasione dell'ultimo Tennis Masters Series di Roma. A tale conferenza ha preso parte anche l'On. Francesca Martini, prima firmataria di tale proposta di legge, che ha sottolinetao come, con la registrazione effettuata il 22 aprile scorso, è stato avviato il regolare iter parlamentare per la discussione e la eventuale approvazione. Finalmente, quindi, un tentativo concreto per cercare di dare un diritto sacrosanto che da sempre si ritiene spettasse a questa categoria, ma purtroppo soltanto a parole, mentre viceversa di fatto, forse per difficoltà connesse, questa problematica mai è stata seriamente affrontata da alcun Consiglio Federale.
Speriamo che tale iniziativa, da sempre attesa, vada a buon fine principalmente perché ciò garantirebbe agli insegnanti la professionalità ed il prestigio che meritano e darebbe loro la possibilità di lavorare con più serenità e tranquillità, ma anche perché, in caso di approvazione di tale legge, tutti i professionisti degli altri sport potrebbero cercare di ottenere lo stesso riconoscimento, visto che ad oggi hanno ricevuto una regolamentazione legislativa specifica solo alcune attività, tra cui il maestro di sci, la guida alpina e l'istruttore nautico.
Domenico Carnuccio, Presidente del Consiglio Direttivo della S.N.M.

MAESTRI, LEGGE PRESTO IN COMMISSIONE

Prima del match di Sanguinetti l’onorevole Francesca Martini, deputato della Lega Nord, ha illustrato nel corso di una conferenza stampa la versione definitiva del disegno di legge per disciplinare la professione di insegnante di tennis. All conferenza stampa hanno preso parte anche il presidente della FIT Angelo Binaghi e il responsabile del Settore Tecnico Graziano Risi. L’iniziativa legislativa, presentata in Parlamento ad aprile e articolata in 17 articoli, andrà presto in discussione in Commissione e potrebbe essere approvata entro la fine dell’anno. E’ questo l’obiettivo che si è prefissato l’Onorevole Martini, principale firmatario della proposta: ”Godiamo dell’appoggio di quasi 60 deputati, di tutti i partiti della maggioranza, il che ci dovrebbe consentire di procedere rapidamente. La proposta colma un vuoto normativo che finora ha danneggiato sia gli utenti sia i maestri” - ha spiegato l’Onorevole che ha parlato di uno ”strumento di garanzia e di chiarezza in un settore in cui purtroppo ha proliferato l’abusivismo ”. Tra gli articoli del testo da ricordare quello dei requisiti per l’iscrizione all’Albo (tra cui il possesso del diploma di scuola media superiore), e quello che prevede e disciplina l’insegamento alle persone diversamente abili.
Concetti ripresi dal presidente Binaghi che ha ricordato come il testo comprenda, per la prima volta, l’istituzione di un Albo in cui dovranno confluire gli oltre 3.000 insegnanti attualmente sparsi sul territorio nazionale, i quali verranno suddivisi in quattro livelli: istruttore di 1° e 2° livello regionale, maestro e tecnico nazionale.
Binaghi ha inoltre fornito alcuni dati che rettificano quanto riportato nei giorni scorsi da un quotidiano sportivo secondo il quale la FIT avrebbe registrato un calo dei tesserati dell’11, 63%.
” In realtà” - ha puntualizzato il presidente - ”il decremento è stato soltanto dell’1%, perdipiù nel 2001 rispetto al 2000, mentre nei primi otto mesi del 2002 abbiamo registrato addirittura una tendenza all’aumento, soprattutto per quanto riguarda gli under 12. Mi preme, inoltre, sottolineare la grande risposta data da tutto il movimento in un anno difficilissimo in cui, per mancanza di risorse finanziarie, abbiamo dovuto raddoppiare le quote e, nonostante questo, le affiliazione dei circoli, il numero di tornei, e le iscrizioni ai tornei non hanno subìto flessioni”.
Sempre in relazione con quanto sostenuto dallo stesso quotidiano sportivo, Binaghi ha aggiunto: “Quanto alla posizione dei nostri giocatori nelle classifiche mondiali, parliamo di un aspetto che la FIT non può evidentemente influenzare, ma se ci si accusa che nel 2000 l’Italia aveva tre giocatori fra i primi 100 dell’ATP mondo e adesso uno soltanto bisognerebbe anche riconoscerci il merito del fatto che nello stesso periodo di tempo siamo passati da una a quattro giocatrici nelle prime 50 della WTA.”
fonte "www.federtennis.it"

ECCO IL TESTO DELLA NUOVA LEGGE

Costituisce senz´altro una novità per tutto il movimento tennistico nazionale la proposta di legge riguardante gli insegnanti di tennis e, in particolar modo, la costituzione di un Albo. I contenuti del documento, che si prefigge l´obiettivo di tutelare e regolarizzare maestri e allievi, sono spiegati nel dettaglio nella presentazione curata dall´On. Francesca Martini della Lega Nord, principale firmataria della proposta.

"L´attività delle scuole e degli insegnanti di tennis costituisce il cardine per l´avvicinamento a questo sport da parte di migliaia di persone e il pilastro fondamentale della ricerca, della selezione e della formazione degli atleti che costituiscono il serbatoio a cui il movimento tennistico nazionale può attingere per lo sviluppo dello sport del tennis. Rappresenta inoltre un punto di riferimento per l´attività motoria tanto caldeggiata dai medici poiché, in assenza di specifiche patologie, può essere praticato a qualsiasi età. Come infatti dimostrano le ricerche in materia, le nuove metodologie didattiche fanno sì che il tennis rappresenti, in particolare nell´età evolutiva, un´ottima attività fisica e possieda contemporaneamente una forte connotazione ludica ed educativa.
Le regole stesse che sottendono a questo sport stimolano i bambini e gli adolescenti allo sviluppo delle proprie potenzialità sia fisiche che relazionali, migliorano la coordinazione oculo-manuale, abituano ad allenare i tempi di attenzione e la capacità di gestire forza e movimento nello spazio.
La disciplina dell´accesso all´attività professionale di insegnante di tennis è però da sempre priva di un adeguato quadro normativo di riferimento. Di fatto, è stata per anni la Federazione italiana tennis a tamponare un vuoto che si traduce nel quotidiano in un danno all´utenza non opportunamente garantita sulle conoscenze e sulle capacità di chi può oggi incontrare in qualità di insegnante su un campo da tennis. In tal senso va chiarito che mentre la Federazione italiana tennis organizza percorsi formativi qualificati e di una durata da 60 a 1.000 ore di attività didattica a seconda dei livelli professionali, l´attuale assenza di regole consente ad enti di liquidare la formazione degli insegnanti di tennis in poche ore di corso, a pagamento e soprattutto senza nessuna oggettiva selezione di accesso. Tutto ciò va innegabilmente a danneggiare gli insegnanti che operano con requisiti professionali di alto livello, ma soprattutto i bambini che si avvicinano a questo sport senza una corretta guida.
Da anni la Federazione italiana tennis ha istituito percorsi formativi graduati su vari livelli tenuti da un corpo docente qualificato che opera nell´ambito della Scuola nazionale maestri, sulla base di requisiti oggettivi di accesso ai corsi e proponendo un percorso contrassegnato dalle più avanzate acquisizioni in materia e adeguato allo svolgimento di una vera e propria attività professionale. Inoltre, la Federazione stessa mantiene ed aggiorna, attraverso il Comitato direttivo della Scuola nazionale maestri, l´albo e gli elenchi dei soggetti abilitati ad insegnare il tennis presso i circoli affiliati alla Federazione quale strumento di garanzia e di controllo per tutti i soggetti coinvolti.
In mancanza di una legge dello Stato che ne riconosca ed estenda l´efficacia, il sistema di garanzie offerto dalla regolamentazione della Federazione è ad oggi vincolante solo nei confronti dei suoi tesserati ed affiliati.
La carenza di un´adeguata disciplina giuridica, nonostante l´impegno della Federazione italiana tennis nell´attività di selezione, formazione e aggiornamento professionale dei suoi maestri, ha comportato, tra l´altro, l´incontrollata proliferazione di soggetti che esercitano l´attività di insegnante di tennis senza la necessaria preparazione culturale e tecnica. Ciò a discapito dell´onorabilità e del prestigio della categoria, ma soprattutto ad evidente danno degli utenti che si trovano a pagare un compenso che non corrisponde ad un servizio ed ad un´attività didattica che un professionista qualificato dovrebbe fornire.
Senza una legislazione di riferimento che richieda agli aspiranti insegnanti di tennis di seguire ben definiti percorsi di formazione e che, una volta passato l´esame di abilitazione, li sottoponga a corsi di aggiornamento professionale a carattere periodico, il fenomeno sopra descritto è destinato ad aumentare in misura preoccupante, abbassando la qualità generale dell´intero settore.
Già da tempo, la Comunità europea ha provveduto attraverso due direttive, tra loro complementari, la direttiva 89/48/CEE e la direttiva 92/51/CEE, a disciplinare il settore delle qualifiche professionali, regolando la formazione professionale ed il riconoscimento dei titoli professionali acquisiti all´interno dell´Unione europea.
Entrambe le direttive sopra richiamate promuovono il diritto dei cittadini dell´Unione europea ad utilizzare le proprie conoscenze professionali in tutti gli Stati membri, completando e consolidando allo stesso tempo il diritto degli stessi di acquisire tali conoscenze nei luoghi in cui lo ritengano opportuno.
Lo Stato italiano ha inoltre recepito la normativa comunitaria sopra citata, regolante il riconoscimento delle qualifiche professionali con il decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 115, ed il decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319.
Per quanto riguarda l´accesso alle professioni nell´ambito delle discipline sportive, le qualifiche professionali che in Italia hanno ad oggi ricevuto una regolamentazione legislativa specifica, risultano essere attualmente le attività di guida naturalistica, istruttore nautico, maestro di sci, guida alpina e guida speleologica.
Alla luce di quanto fin qui esposto, risulta non più procrastinabile l´emanazione di una legge che fissi i princìpi per lo svolgimento di questa attività professionale ai quali le regioni, in collaborazione con la Federazione italiana tennis, possano efficacemente ispirarsi nell´ambito delle loro competenze in materia. Le regioni e gli enti locali, così come il mondo della scuola e le stesse famiglie hanno il diritto di poter fare riferimento ad un quadro normativo chiaro per potere sviluppare e promuovere questa attività sportiva. In particolar modo si sottolinea come proprio la scuola, in un´ottica di sempre più ampia autonomia e margini di arricchimento con attività sportive dell´educazione fisica, deve poter vedere un raccordo sempre più forte con il mondo dello sport e le federazioni sportive. Tanti bambini e adolescenti potrebbero trovare infatti proprio a scuola l´occasione per un primo contatto con il mondo del tennis.
Va poi evidenziato che la presente proposta di legge demanda alla Federazione italiana tennis, quale ente senza fini di lucro riconosciuto dal Comitato olimpico nazionale italiano ed operante sotto la vigilanza dello stesso, il compito di gestire l´albo professionale degli insegnanti di tennis, di fissare e aggiornare i criteri e i metodi di insegnamento, nonché di determinare livelli omogenei nella preparazione tecnico-didattica richiesta ai candidati. Inoltre la proposta di legge riconosce alla Federazione il compito di stabilire, in virtù della propria posizione di membro della Federazione internazionale di tennis, la validità da attribuire ad autorizzazioni e diplomi rilasciati all´estero, nel rispetto del quadro normativo comunitario e nazionale.
Si segnala, infine, che uno dei compiti primari di questa proposta di legge è quello di eliminare l´improvvisazione in una attività di natura essenzialmente pedagogica, che richiede ormai un notevole bagaglio non solo tecnico, ma anche didattico, metodologico e culturale."
fonte "www.federtennis.it"

CLICCA QUI PER SCARICARE IL TESTO DELLA LEGGE IN FORMATO .pdf

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