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I RAGAZZI
DEL TENNIS

C’era una volta il tennis di massa. A cavallo fra gli anni Settanta e gli Ottanta, sulla scia dei successi di Adriano Panatta, Paolo Bertolucci e Corrado Barazzutti, l’Italia ha registrato un vero e proprio boom di questo sport. I circoli tennis erano affollati da tantissimi affezionati che si dedicavano, anche a livello amatoriale, a questa disciplina. Anche la moda seguì questa tendenza, con le scarpe da tennis che diventarono un capo d’abbigliamento da indossare tutti i giorni. E la sera si andava in discoteca con le magliette che i campioni usavano in campo.

Ma le mode si sa passano in fretta. E adesso, a più di vent’anni da quel periodo le cose stanno in maniera diversa: già, la crisi ha investito il tennis italiano tanto a livello agonistico quanto a livello di praticanti - sostengono al Tennis club Bonaccossa di Milano - uno dei più prolifici quanto a sfornare nuove leve di questo sport. “La mancanza di campioni da emulare, l’incremento del costo dei materiali e delle strutture per praticare questo sport, hanno progressivamente spostato le preferenze degli sportivi verso altre discipline. Così buona parte dei circoli nostrani ha preferito convertire parte dei suoi impianti verso più redditizi campi di calcetto”. Per il circolo tennis Le Pleiadi di Moncalieri, “Molte delle colpe sono certamente da ascrivere a scellerate scelte gestionali da parte dei vertici federali, anche se la recessione ha investito il tennis a livello planetario”.
Purtroppo il tennis risente del fatto di non essere una disciplina insegnata a livello scolastico e quindi i circoli in prima persona devono provvedere a reclutare i ragazzi per avviarli alla pratica di questo sport.

Al giorno d’oggi il costo sostenuto da una famiglia che vuole avviare suo figlio alla pratica del tennis è proporzionale alla quantità di tempo che il ragazzo intende passare su un campo di terra rossa. Prendendo come esempio due circoli all’avanguardia nel settore come il Tc Parioli di Roma e il Tc Genova, mediamente si spende una cifra che oscilla fra le 100mila lire al mese per tre ore di lezione a settimana, e le 230mila quando il ragazzo trascorre fino a 12 ore in sette giorni ad imparare i rudimenti di questo sport. A questo bisogna aggiungere almeno 300mila lire per l’acquisto delll’equipaggiamento, secondo quanto riferito da una grande catena di distribuzione di articoli sportivi .
I circoli migliori, ognuno con modalità diverse, offrono una serie di agevolazione agli adolescenti che decidono di impegnarsi più seriamente nell’attività tennistica, dedicandosi all’agonismo.

“Ogni settimana in tutta la penisola si svolgono tornei riservati alle categorie under 12, 14, 16 e under 18. I migliori, segnalati da un tecnico regionale della Fit, entrano nell’orbita della federazione”, spiega Massimiliano Coni, della scuola nazionale maestri della Federtennis. “Il nuovo consiglio federale ha rivoluzionato il sistema con cui la federazione seguiva i giovani più promettenti, attuando una sorta di decentramento: al contrario di quanto succedeva fino a poco tempo fa, ora le giovani promesse del tennis nostrano potranno allenarsi e crescere nelle strutture da cui provengono, usufruendo di un aiuto economico della federazione”.

di Francesco d'Amato
del 22/02/2001
L' articolo e la foto sono tratti da Sportsoul.it

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