Ufficilmente,
il tennis moderno nasce, come tante altre discipline sportive,
in Inghilterra nel 1873 per merito del maggiore Walter Wingfield
che lo presenta alla regina Vittoria durante un "lawn party"
(intrattenimento sull'erba). E' subito amore a prima vista:
il primo Campionato di Inghilterra viene disputato solo quattro
anni più tardi, nel 1877, e nel 1888 viene fondata la Lawn Tennis
Association con lo scopo di codificare le regole del gioco.
Il nuovo sport si diffonde rapidamente in tutta Europa e nel
1881 sbarca in America. In Italia arriva nel 1878 per opera
di un gentiluomo inglese, Sir Charles Henry Lowe. Il luogo è
Bordighera, una cittadina ligure a pochi chilometri dal confine
con la Francia e meta di vacanze per molti nobili di quel tempo,
tra i quali la regina Margherita di Savoia. A Bordighera, Sir
Charles fa costruire il primo campo di gioco e fonda il primo
circolo di tennis d'Italia. A questo faranno seguito altri sodalizi
come il Tennis Club di Milano Bonacossa, quello di Genova, e
poi quello di Firenze. La Coppa Davis nasce nel 1900, ma nelle
prime edizioni sarà una sfida per due sole nazioni: l'Inghilterra
e gli Stati Uniti. Ufficialmente la Federazione Italiana Lawn
Tennis nasce a Firenze nel 1911, ma sarebbe forse più corretto
farla risalire al 1894 quando, a Roma, Gino De Martino, primo
campione d'Italia di singolare e di doppio, fonda l'Associazione
Italiana di Lawn Tennis assieme al fratello Umberto ed agli
amici dei circoli di Torino, Genova e Milano.
La
Federazione nasce comunque con il preciso scopo di associare
i vari circoli tennistici d'Italia che erano allora piccole
entità private a composizione sociale di classe. Il marchese
fiorentino Pietro Antinori, fu il primo presidente. Nel 1914
la Federazione Italiana è fra le sedici federazioni iscritte
al CONI. Nel 1922 una squadra azzurra viene iscritta per la
prima volta alla Coppa Davis. Durante la presidenza di Giorgio
de Stefani l'Italia ottiene due grandi risultati giocando due
finali di Coppa Davis (1959/1960). La Coppa Davis sarà vinta
nel 1976 sotto la presidenza di Giorgio Neri, attuale presidente
onorario. Nel marzo del 1929 la sede della Federazione si trasferisce
da Genova a Roma secondo una logica di accentramento voluta
dal regime dell'epoca. Finita la seconda guerra mondiale, la
rinascita ebbe come culla Milano.
Protagonista
della rinascita fu Aldo Tolusso, la terza "lunga presidenza"
della federazione (lasciò il vertice federale nel 1958). Si
tratta degli anni di Cucelli, di Del Bello e poi di Gardini,
di Pietrangeli e Sirola. Negli ultimi venticinque anni si sono
succeduti nella presidenza Paolo Galgani e Francesco Ricci Bitti.
Nel gennaio di quest'anno, la Giunta Esecutiva del CONI, preso
atto delle dimissioni presentate dal presidente federale Ricci
Bitti - a seguito della sua elezione quale Presidente della
ITF - ha nominato Gianguido Sacchi Morsiani Commissario Straordinario
della FIT, con i poteri del presidente e del consiglio federale,
per assicurare la gestione ordinaria delle attività della federazione
sino alla ricostituzione degli organi federali sulla base delle
norme del nuovo statuto della federazione stessa. La Giunta
Esecutiva ha altresì autorizzato il Commissario Straordinario
a farsi coadiuvare nell'espletamento del mandato commissariale
da Luigi Tronchetti Provera e da Luciano Revel, che sono stati
nominati, pertanto, Vice Commissari.